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«Il processo di crescita incomincia all’inizio della vita di ciascuno; non lo abbiamo deciso noi, ma siamo organismi che naturalmente evolvono, fino al momento in cui, magari a seguito di eventi stressanti, insorgono una serie di preoccupazioni e rimuginazioni che possono fermare la realizzazione del nostro potenziale infantile».
La psicologa e psicoterapeuta Maria Beatrice Toro, che insieme a Stefano Serafinelli, è autrice del libro fresco di stampa Mindfulness insieme. Coltivare la consapevolezza con se stessi, in coppia e sul lavoro (edizioni FrancoAngeli, 19 euro), è stata intervistata dalla giornalista Vanessa Perrilli e introduce i lettori di Marieclaire al concetto di crescita personale attraverso la mindfulness, o meditazione di consapevolezza.
“Intraprendere un cammino in direzione della propria crescita significa, per prima cosa, accettare lo stato in cui ci si trova nel momento presente, poiché è solo dall’accettazione che si può fare ripartire un cambiamento. L’accettazione, infatti, apre a una vera conoscenza di sé, in direzione di tutte quelle informazioni che vanno perdute quando rimuoviamo quello che è già presente in noi. Essere consapevoli di ciò che accade nel campo di coscienza è il primo passo per riprendere la padronanza della propria vita e uno stato vigile e consapevole.
Per molti anni in psicologia abbiamo insistito sul potenziamento dell’autostima. Ciò è ancora importante, ma stiamo capendo che la vera autostima si può basare esclusivamente su una sana auto accettazione. Essa, infatti, si riferisce a un’affermazione più globale e completa. Abbracciare, senza giudicare, noi stessi – senza limitarsi agli aspetti positivi – significa avvicinarsi a se stessi incondizionatamente. Ciò non vuol dire diventare superficiali e fare finta di non avere limiti e debolezze, ma questi difetti non diminuiranno più la capacità di accettarci e conoscerci in modo pieno. La consapevolezza porta a esplorare con interesse e curiosità anche le parti di sé che solitamente non ci piacciono. Non appena si interrompa il giudizio severo, siamo meno duri e ci avviciniamo più facilmente alla felicità.
Frequentando un protocollo di mindfulness i risultati sono visibili già dai primi giorni e si stabilizzano entro le otto settimane, tempo di durata del più noto programma MBSR: lo stress si riduce, le somatizzazioni, se presenti, si riducono e il tono dell’umore migliora. Nonostante la meditazione di consapevolezza abbia radici profonde nella tradizione buddista, il suo valore vuole essere universale e fruibile a tutti.
Nel campo del lavoro, non a caso, nelle realtà produttive più all’avanguardia, si pensi alla Silicon Valley negli USA, vengono proposti seminari in cui i partecipanti apprendono come le pratiche di meditazione li possano sostenere nel vivere all’interno della propria organizzazione, integrando l’approccio appreso nella vita quotidiana, seguendo abitudini quali, per esempio, “ancorare” la giornata attraverso una pratica formale mattutina. Prima di recarsi sul luogo di lavoro, si viene invitati a ricordarsi dello scopo dell’organizzazione in cui si presta il proprio servizio, o si opera come leader, per impegnarsi in direzione di qualcosa che possa essere avvertito come significativo.