“Uccidere il Buddha”

Se incontri il Buddha per la strada uccidilo -Koan Zen

Nella tradizione Zen, i koan sono dei paradossi utilizzati per abbandonare il pensiero logico e favorire, attraverso la meditazione sul senso profondo della frase, un’illuminazione improvvisa e intuitivaChe cosa significa, allora, “Uccidere il Buddha”?

IL RAPPORTO CON L’AUTORITÀ E LA FIDUCIA IN NOI STESSI

Gotama non si impose mai come un maestro cui affidarsi in modo deresponsabilizzante, mentre, nella nostra società, spesso ci viene richiesto di aderire passivamente al volere degli altri, considerando il punto di vista dell’autorità come qualcosa di superiore rispetto alle nostre visioni. Questo ha un suo fondamento perché di solito chi occupa posti di responsabilità è in qualche modo avanti a noi nel cammino, ma ciò non deve mortificare la nostra capacità di pensare criticamente e di affrontare la vita in modo autonomo.

Uccidere II Buddha, simbolicamente, significa scegliere dì camminare sulle proprie gambe abbandonando l’idea che la sapienza più profonda e preziosa si trovi da qualunque altra parte che non sia la nostra stessa esperienza Interiore.

Maria Beatrice Toro Psicologa, esercita la professione di psicoterapeuta. È Istruttrice e di Terapia Cognitiva basata sulla Mindfulness (MBCT). Il suo blog mindfulnessinterpersonale.com é oggi un riferimento per gli appassionati e gli specialisti delle terapie cognitive.

FIDARCI DI NOI STESSI

Essere se stessi significa anche smettere di compararsi continuamente a qualcun altro o provare a diventare come qualcun’altro tradendo tutto ciò che siamo e i doni unici ricevuti alla nascita. Nessuno fa le cose come noi, e questo è II nostro potere più grande; quando ci modifichiamo per uniformarci alla volontà del maestro o per imitare qualcuno, perdiamo forza, perché sconfessiamo il valore dell’essere proprio noi. Come sempre, nel percorso Mindfulness, la coltivazione di una qualità per se stessi conduce a trasporre, poi, tale qualità all’interezza della propria vita.

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