Emergenza coronavirus: c’è anche del buono

di Silvia Finazzi

Stiamo affrontando un momento drammatico, tutti stiamo facendo sacrifici. Eppure, questa crisi non ci sta solo togliendo, ma ci sta anche dando una possibilità: quella di scoprire emozioni e aspetti della nostra quotidianità di cui prima non sempre capivamo l’importanza e di cui potremo fare tesoro.

Non possiamo controllare tutto

Mai come ora, abbiamo capito che molto sfugge al nostro potere. «Tuttavia, ci sono alcune cose che possiamo controllare: noi stessi, le nostre reazioni, i nostri valori e comportamenti, le parole che pronunciamo, i ritmi che ci diamo, il modo in cui ci prendiamo cura del nostro corpo, come affrontiamo le paure. Essere resilienti significa proprio riuscire a controllare ciò che è controllabile» dice la psicologa Maria Beatrice Toro. Ci stiamo abituando a gestire meglio noi stessi e questo ci renderà più tranquilli. ­

Dolore, paura, sconforto, noia, ansia: al momento, sembra che nella nostra vita ci sia spazio solo per stati d’animo negativi. Invece, sebbene non sia sempre facile rendersene conto,in queste settimane stiamo sperimentando anche esperienza positive,da cui trarre insegnamenti preziosi. La psicologa Maria Beatrice Toro ci spiega perché

STIAMO IMPARANDO A..RALLENTARE

“Siamo cresciuti con il mito della produttività e abbiamo sempre pensato che le pause fra un impegno e l’altro fossero buchi da riempire con attività “utili”. Adesso stiamo capendo che quelli vuoti possono essere momenti
in cui semplicemente “siamo”, viviamo, ci prendiamo cura di noi.

Stiamo imparando che si può vivere bene anche con ritmi rallentati e che possiamo dedicare del tempo alla riscoperta delle esperienze sensoriali. Siamo stati costretti a rinunciare alla possibilità
di risperimentare la modalità dell’essere, ricca di potenzialità e fonte di benessere”
spiega l’esperta.

….AD AIUTARCI

“Stavamo diventando troppo individualisti ed egocentrici. Ora stiamo reimparando ad esserci per gli altri. C’è chi ha iniziato a fare la spesa per i vicini, chi ha offrire cibo a medici e infermieri, chi a tenere compagnia ad amici lontani con lunghe telefonate. L’emergenza ci sta facendo riscoprire l’importanza dei valori come umanità, empatia, solidarietà. E la distanza forzata ci ha ricordato quanto siano importanti le relazioni umane e sociali.

A GUARDARE CON OCCHI DIVERSI

“Prima eravamo talmente iperstimolanti da riuscire ad apprezzare solo una minima parte di ciò che accadeva e di cui facevamo esperienza: la parte più sfavillante e appariscente. Ora, invece, non siamo più abbagliati solo dalla bellezza eclatante e ostentata, ma ci stiamo allenando a trovare anche la bellezza meno ovvia, quella nascosta nelle nostre case e nelle nostre vite.Stiamo pian piano ridando valore a cose che non ritenevamo importanti.”

…A SENTIRCI PARTE DI UN TUTTO

“Nei frangenti di crisi, è normale che un popolo dimentichi le differenze e si concentri sulle somiglianze: sentirsi simili agli altri, infatti, è liberatorio e alza l’umore, aumenta la speranza nel futuro e la convinzione di farcela. II senso di comunità, di appartenenza e di fratellanza che stiamo provando ora è un antidoto all’individualismo e al narcisismo che prima dilagavano e che, sebbene non lo sapessimo, ci rendevano fragili. La storia ce lo dimostra chiaramente: più una comunità sa essere unita e più è forte e in salute“continua la psicologa.

…A RINUNCIARE AL SUPERFLUO

“Il lockdown ci sta insegnando la felicità del meno. Ora ci
stiamo rendendo conto che si può essere felici anche con poco
. Questo non significa che stiamo diventando monastici: certi acquisti continueranno a gratificarci. Solo che stiamo imparando a essere più essenziali.
Stiamo ritornando ad apprezzare il valore di pulizia e riordino
: non solo non compriamo più il superfluo, ma eliminiamo anche il superfluo da casa nostra, facendo più spazio dentro di noi e sentendoci padroni di noi stessi.”

…A PRENDERCI CURA DI NOI STESSI

“In queste settimane abbiamo scoperto il valore del nostro corpo: abbiamo capito che è l’unico posto in cui viviamo. Ora lo stiamo rendendo protagonista delle nostre vite. Abbiamo appreso che la malattia va rispettata e non trascurata se in passato non ci fermavamo finché non eravamo a pezzi, adesso prestiamo attenzione ai più piccoli
segnali, anche a un raffreddore. Abbiamo iniziato a essere grati per la nostra salute.”

…A MIGLIORARSI

“Questa crisi sta allenando la nostra capacità di problem solving: stiamo imparando a non bloccarci di fronte ai problemi, ma ad approcciarli da più angolazioni, cosi da trovare un modo per risolverli o quantomeno aggirarli. Fra le armi che stiamo utilizzando per affrontare la situazione c’è anche l’ironia: ci stiamo prendendo gioco di noi stessi e delle nostre manie, stiamo scherzando, stiamo facendo battute divertenti. Si tratta di uno strumento di difesa importantissimo: ci aiuta, infatti, a ridimensionare le situazioni e a dare loro il giusto peso, a ritornare nel presente senza farci travolgere.”

I LIMITI DEL VIRTUALE

Prima internet era soprattutto un luogo in cui mettersi in mostra. Ora
abbiamo scoperto che può anche per fare gruppo, comunicare,
imparare. Per quanto utile, però, non può sostituire i contatti reali. «La
comunicazione è fatta anche di gesti,sfumature, pause, che nel mondo
virtuale mancano: le interazioni online sono importanti, ma
incomplete
» spiega la psicologa.

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