Per molte persone, soprattutto per chi è particolarmente timido o introverso, la mascherina non protegge soltanto dal Coronavirus ma funziona anche come scudo per limitare al massimo le interazioni sociali. Tale atteggiamento, sicuramente, a lungo genera delle conseguenze.
Un anno fa le mascherine erano uno strumento soltanto per medici e operatori sanitari, e non potevamo sapere che sarebbero entrate così prepotentemente nella nostra quotidianità. Per la maggioranza delle
persone si tratta di una seccatura in quanto la mascherina ci rende irriconoscibili e crea disagi (occhiali appannati, pelle secca, difficoltà a respirare), mentre per altre persone la mascherina provoca un certo sollievo e il Covid e la paura del contagio non centrano nulla. La mascherina cela, nasconde, pone una distanza e tiene lontano le relazioni sociali.
In merito la Dottoressa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, a Fanpage.it ha spiegato che: “La mascherina limita l’esposizione. Per questo chi soffre di un’ansia sociale si sente rassicurato dal fatto di non doversi mostrare a volto scoperto in pubblico. Chi si sente sollevato sta pensando
di aver risolto un problema, ma in realtà prima o poi, quando ci potremo finalmente togliere queste mascherine, l’ansia sociale presenterà il conto”.
In alcuni casi la mascherina è un sollievo anche sul lavoro, si pensi a chi svolge una professione a contatto con il pubblico ed è costretto a sorridere e a mostrarsi sempre allegro. In queste situazioni, con il viso coperto per più della metà, non è necessario abbozzare un’espressione felice anche in una giornata no. Oppure si pensi più in generale a chi invece si sente sempre osservato e teme il giudizio degli altri, con la mascherina riesce a tenere a bada tutte le insicurezze. Si tratta però di una soluzione disfunzionale.
Inoltre, in tutti questi casi l’intelligenza emotiva è a rischio. La Dottoressa Toro spiega che: “Molti non solo vivono la mascherina come uno scudo per non mostrare le proprie emozioni ma si sentono sollevate anche dall’idea di non conoscere le emozioni delle persone con cui stanno parlando. Può succedere che a volte si cerchi un sorriso nella persona con cui si sta interagendo e se non arriva questo ci può mandare in crisi. E la mascherina ripara anche da questo”.
Il rischio è proprio questo: perdere l’abitudine al coinvolgimento emotivo e alla lettura del linguaggio non verbale. La mascherina oggi è indispensabile, per proteggerci dal Coronavirus e per limitare la diffusione del contagio, ma non trasformiamola nella nostra comfort zone.