Sotto l’aspetto scientifico non si sono ancora chiariti i motivi per cui il cervello, anche quando dovrebbe riposare, abbia la necessità di “lavorare”, elaborando, appunto, i sogni. Sembra, però, che un’ attività onirica sia collegata ai processi che contribuiscono all’organizzazione della memoria. Si sogna nella fase Rem del sonno, quella meno profonda, ma fondamentale per essere freschi e riposati l’indomani.
Che cosa svelano i sogni?
A seconda dell’orientamento, gli psicoterapeuti li interpretano in modo diverso. «Per il costruttivismo, per esempio, qualsiasi azione, comprese quelle oniriche, ha un significato. Quindi, nelle sedute di psicoterapia si “studiano” i sogni per capire qualcosa in più della persona che si ha davanti» spiega la professoressa Maria Beatrice Toro, psicologa, psicoterapeuta e direttrice della Scint (Scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo-interpersonale) durante un’intervista rilasciata a Roberto De Filippis per la rivista Viversani e Belli.
Un’espressione di sè

Durante l’attività onirica viene a galla la personalità dell’individuo, che è il fattore che influenza maggiormente i sogni: persone con caratteri diversi fanno, infatti, sogni diversi. Per esempio, chi è ansioso nel sonno si ritrova spesso in situazioni in cui è difficile gestire le proprie paure (un aereo che sta per cadere, un allagamento eccetera). Chi, invece, è molto attento alla propria immagine e al giudizio degli altri, sogna di presentarsi vestito male o addirittura nudo ad appuntamenti importanti.
Le fasi della vita e quello che accade di giorno influenzano i sogni
A influenzare il contenuto dei sogni è anche il periodo che si attraversa. «Per esempio, se si sta vivendo un momento felice e rilassato, in cui tutto funziona a meraviglia e non si ha alcun attrito con le persone care, con tutta probabilità i contenuti onirici saranno sereni. Al contrario, durante un periodo particolarmente stressante a causa di problemi familiari o lavorativi, è più facile avere incubi notturni» spiega la professoressa Toro.

Hanno un’influenza sui sogni anche le esperienze vissute nel corso delle giornata. “Nonostante alcuni vissuti possano suggestionare a tal punto da influenzare l’attività onirica della notte seguente, in realtà sono poco significativi per l’interpretazione terapeutica del sogno,perché non lasciano un segno nel profondo delle persone” commenta l’esperta
Quelli frequenti sono importanti
La tipologia sicuramente più importante e che rivela di più dell’inconscio delle persone è quella dei sogni ricorrenti. “Per gli psicoterapeuti sapere qual’è il sogno ricorrente della persona che si trovano di fronte è importante al fine di conoscerla meglio e a mettere in atto strategie che la aiutino in modo più efficace» afferma la professoressa Toro.
Che cos’è il social dreaming?

Il social dreaming è un metodo utile per l’interpretazione dei sogni, facendo associazioni e creando collegamenti, che danno origine a nuovi pensieri. Questo modo prevede che da sei a sessanta persone si riuniscano per condividere sotto la guida di uno psicanalista, le proprie immagini oniriche ,creando connessioni che fanno luce non sul singolo individuo, ma sulla società intera ed è usato soprattutto all’interno di aziende e organizzioni.