Smettere di fumare o limitare i danni?

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Dopo aver assistito a una riduzione del numero di fumatori, nel 2018 c’è stato un

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lieve incremento nonostante i numerosi tentativi nel campo della prevenzione e le numerose campagne contro il fumo. Smettere di fumare risulta ancora un’impresa ardua sebbene non manchino le buone intenzioni tanto è vero che almeno un fumatore su tre,  nell’ultimo anno, ha tentato. Di fronte alla crescente difficoltà di chi vorrebbe
entrare nella cerchia degli ex fumatori, sta nascendo un approccio più soft: anzichè  puntare alla cessazione, si è orientati verso una riduzione del danno.

UN PLANNING DETTAGLIATO

Un valido aiuto nella lotta al fumo può essere un piano che gradualmente riduca le sigarette. «Si stabilisce un numero giornaliero e ogni settimana si dimezza fino ad arrivare a un massimo di 4 sigarette al giorno dopo. È importante, però, fumare in orari stabiliti e non considerarlo un rito (per esempio, dopo il caffè): solo cosi si può scardinare l’abitudine», suggerisce Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta.

SIGARETTE ELETTRONICHE

IQOScomposition.jpgFanno meno male delle comuni sigarette? «Il dibattito è aperto ma, secondo il ministero della Salute inglese, il fumo elettronico riduce la tossicità del 95%. Gran parte del danno, infatti, non deriva dalla nicotina ma dalla combustione, cioè dalla sigaretta che brucia», spiega Toro. L’ultima frontiera è la sigaretta Iqos, ideata da Philippe Morris, che si distingue perché brucia il tabacco a una temperatura inferiore (350 °C) rispetto alle normali sigarette: l’inalazione dura poco più di cinque minuti e dà il piacere del profumo del tabacco.

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