«La leggerezza è tipica dei ragazzi che hanno un’identità ancora fluida, tutta da definire e sperimentano il gioco dei ruoli» – spiega Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta in un’intervista di Sabina Cuccaro pubblicata sulla rivista Starbene – «Peccato che, andando avanti con l’età, si tende a perdere la capacità di scherzare su stessi e la vita, in genere.
Gli adulti si prendono sul serio per difendersi: impiegano tantissimo tempo per costruirsi un’immagine ben definita e non vogliono rischiare di metterla in discussione». Eppure l’autoironia è una bella terapia antietà. «Riduce fortemente l’ansia a vantaggio del benessere psicofisico e, quindi, della longevità. Ha il pregio di fare vedere le cose in maniera distaccata, in quanto un po’ di sarcasmo attenua l’iper-coinvolgimento emotivo: ci “costringe” a uscire da noi stessi, dal ruolo che ci siamo dati e ci fa assumere un punto di vista meno “drammatico”. Risultato? I pensieri negativi sfumano. Riuscire a cogliere gli aspetti buffi di ogni situazione che ci riguarda richiede elasticità mentale e stimola il pensiero divergente: meno “ci fissiamo” sui problemi e più lasceremo spazio alle intuizioni creative».