Genitori nonni: quali rischi per i bambini?

I cambiamenti che la società ha subito negli ultimi decenni hanno investito anche un momento della vita molto delicato: la maternità e la paternità. Viviamo in un epoca in cui le tecniche di procreazione  sono talmente evolute che consentono di diventare genitori anche in età molto avanzata.

Ma dal punto di vista psicologico, cosa comporta nei bambini crescere con dei “genitori nonni”?

Secondo la prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite della trasmissione “Torto o Ragione” in onda ogni giorno su Rai Uno, per i bambini non è rischioso avere dei “genitori nonni”, questo almeno finchè non si trovano a doversi affacciare alla fase adolescenziale. Un genitore adulto cresce il proprio figlio con una maggiore presenza, sia fisica che mentale, con dedizione, con attenzione poichè si trova in una fase della vita in cui è libero da una serie di incombenze e doveri lavorativi, si spende meno nella carriera dedicandosi maggiormente al proprio nucleo familiare. Il bambino, da piccolo, beneficia di questa esclusività e vive la situazione familiare con assoluta serenità, scevro da qualunque forma di pregiudizio perchè la famiglia in cui è cresciuto, indipendentemente dall’età dei genitori, è la sua normalità. Crescendo, però, si trova a dover fare i conti con una questione particolare che viene a presentarsi proprio quando arriva il momento di ribellarsi al proprio genitore. L’adolescente deve crescere anche prendendo le distanze dalla  figura che gli ha dedicato tutto il suo tempo, offerto una presenza autentica, che lo ha cresciuto con amore e devozione. Il ragazzo, infatti, potrebbe essere restio al conflitto poichè paralizzato dalla sua coscienza, bloccato dall’immagine che ha del suo genitore, dalla percezione che ha sviluppato. Potrebbe vederlo infatti come un anziano, come una figura troppo grande per lui, intuirne le debolezze, le fragilità e faticare dunque ad opporsi, ponendo così degli argini importanti a una fase della vita che in realtà è indispensabile per la crescita e per lo sviluppo dell’identità.

Stanno nascendo tante forme di famiglia, tante nuove normalità – continua la Prof.ssa Toro – ma questo non deve essere gravare sui figli. In questo momento di forti cambiamenti familiari ciò che dovrebbe rimanere immutato è l’idea di genitore inteso come figura necessaria a uno sviluppo sano ed equilibrato del bambino. Quando le famiglie sono capovolte e si vivono i ruoli genitoriali fuori tempo, perchè magari i genitori sono sempre fuori per lavoro e i figli vengono cresciuti dai nonni, ciò che sembra necessario fare è darsi una lista di priorità- continua la prof.ssa Toro.

E’ importante che il bambino riesca a percepire che il genitore ha una “bussola” che gli consenta di orientarsi e che sia in grado di spiegargli perchè è assente. In queste situazioni i nonni sono molto di aiuto, nel supportare sia i propri figli, che i propri nipoti. Tutto ciò rappresenta un patrimonio irrinunciabile, pertanto ben vengano tutti i “genitori sociali” tra cui nonni, zii, tate, anche se è importante che la presenza del genitore non venga meno per uno sviluppo armonico del bambino.

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