Il 19 marzo è la festa del papà e l’occasione per capire com’è cambiata la figura paterna rispetto ai tempi in cui toccava solo alle madri pensare ai marmocchi
A breve si celebra la festa del papà ma per i padri di oggi, presenti, premurosi e giocherelloni, è festa ogni attimo che riescono a trascorrere con i loro cuccioli.
A tal proposito Maria Beatrice Toro, coautrice del saggio “Essere padre e madre oggi”, in un’intervista al settimanale Nuovo spiega che al giorno d’oggi gli uomini hanno scoperto la dimensione dell’emozionalità, l’hanno inclusa nella loro immagine e ci tengono a condividerla.
Dunque alla figura tipica del padre assente, strutturalmente negligente rispetto agli impegni della paternità, al padre autorevole che delega gran parte della gestione dei figli alla madre sta subentrando quella del papà-mammo che prende il congedo per paternità, che si occupa dei bebé, che gioca con le bambole… insomma che fa le stesse cose della mamma, e, soprattutto, è orgoglioso di farle.
In questo senso però c’è il rischio che il padre perda l’autorevolezza necessaria a slegare il bambino dal vincolo simbiotico affettivo con la mamma e a proiettarlo nel mondo ora che anche il padre è stato catturato dalla dimensione di cura dei pargoli.
Per questi la tentazione di rimanere a lungo nel nido a scapito di una sana socialità, potrebbe essere molto forte!