Diventare genitori “over” non è più un tabù né un’eccezione, spiega al settimanale “Nuovo” Maria Beatrice Toro: “oggi si diventa padri e madri sempre più in là con l’età, per cui avere un bambino a cinquant’anni non rappresenta un’anomalia”.
Procreare in età avanzata ha i suoi pro e i suoi contro, che si riflettono sui genitori come sui figli.
“Di solito, le madri e i padri più avanti con gli anni hanno maggiore consapevolezza di ciò che conta nella vita. Il tempo ha insegnato loro quanto siano importanti le relazioni affettive, un valore che saranno in grado di trasmettere subito al bambino”, sottolinea la psicologa, che sul tema ha scritto il libro “Crescere con la mindfulness. Guida per bambini (e adulti) sotto pressione.”
Dopo una certa età, poi, in genere i ritmi e gli impegni di lavoro diventano meno pressanti e per questo motivo si ha più tempo da dedicare ai figli. Anche se, per una coppia matura con una vita consolidata, a base di viaggi, palestra e serate con gli amici, l’arrivo di un bimbo può anche rivelarsi destabilizzante.
“Il passaggio dal figlio immaginato a quello reale, che monopolizza tutto il loro tempo, rischia di far scoppiare anche le coppie più affiatate”, avverte l’esperta.
Inoltre, secondo Maria Beatrice Toro, i genitori in là con gli anni sono meno inclini a imporre regole e rischiano di proteggere in modo eccessivo i figli. E questo rischia di danneggiare il bambino che, per essere in grado di superare le frustrazioni cui la vita lo metterà inevitabilmente davanti, deve imparare fin da piccolo a confrontarsi con i “no” di mamma e papà.