Sono ormai tanti i giovanissimi che usano le chat dell’orrore, mediante le quali vengono scambiate immagini molto violente.
A riguardo la Dott.ssa Maria Beatrice Toro ritiene che non vi sia più la mediazione e il filtro dell’adulto sui social e sul web nei confronti degli adolescenti i quali quindi, avendo un’immaturità cerebrale e un bisogno infinito di trasgressione, tendono ad essere attratti da contenuti estremi. Questi ultimi esistono dagli anni Duemila, semplicemente vengono cercati grazie ad un browser ed inviati agli amici diventando così ancora meglio del dark web. Si tratta di un fenomeno sicuramente aumentato durante il periodo claustrofobico del Covid. Inoltre – continua la Dott.ssa Toro – davanti tutto ciò il ruolo dei genitori è davvero molto difficile in quanto risulta per questi ultimi complicato essere informati e stare allo stesso livello dei propri figli, considerando soprattutto la generazione di genitori odierna, logorata, provata da una precarietà lavorativa, a volte anche sentimentale, in cui i figli sono l’unico rifugio… si ha così difficoltà a dare regole e tanta paura di una porta chiusa. In questo senso quindi i genitori sono dipendenti affettivi dai figli e questi ultimi più autonomi e molto più svegli, in grado di accedere, come sopraindicato, facilmente a quello che offrono le tecnologie, delineando così la sparizione dell’adolescenza dal punto di vista sociologico.