La presenza dei papà in sala parto per assistere le proprie compagne è un fenomeno in crescita nell’ultimo decennio. Come sottolinea la prof.ssa Maria Beatrice Toro, i papà sono sempre più presenti già a partire dal periodo della gravidanza e sono maggiormente coinvolti a livello emotivo durante l’attesa; questo fa maturare in loro il desiderio di esserci al momento della nascita.
Questa scelta non avviene all’improvviso ma viene maturata nel corso della gravidanza soprattutto se l’uomo ha partecipato ai corsi pre-parto e, via via, inizia a prendere sempre più coscienza della nuova vita che sta generando insieme alla sua compagna. Il momento della nascita è il momento di costruzione della famiglia ed è giusto che il futuro papà, se ne ha voglia, abbia la possibilità di essere presente mentre ciò avviene.
Inoltre – continua la prof.ssa Toro- può succedere che un papà che inizialmente decida di essere presente al parto, non riesca poi a sostenere le emozioni del momento e sia costretto ad uscire. Questo è molto complicato per la donna che si trova improvvisamente, e senza preavviso, costretta a gestire questa “presenza/assenza” e viene caricata anche di maggiore ansia.
Spesso capita che la scelta della donna rispetto a chi fare entrare con lei in sala parto ricada non sul compagno ma piuttosto sulla madre o sulla sorella. Secondo la prof.ssa Toro questa dinamica è legata innanzitutto a fattori culturali (ci sono luoghi dove la famiglia è molto più sentita e questa vicinanza viene proprio richiesta) e poi al fatto che il rapporto con la propria madre rappresenta il modello da cui partire senza tralasciare, inoltre, che la mamma è una figura estremamente rassicurante e che ha già vissuto tutto quello che sta per accadere alla figlia.
I futuri papà, d’altronde, stanno ormai diventando sempre più bravi in sala parto, soprattutto nell’incoraggiamento e nella rassicurazione della propria compagna.
Nella nostra società, sempre più improntata sull’immagine e sulla dinamica dell’apparire, anche il momento del parto viene condiviso sui social network e cessa di essere uno spazio privato ma viene condiviso con tutti, anche con chi non si conosce. In questo modo il futuro papà perde qualcosa perché, avendo lo sguardo sul cellulare, non può orientarlo alla sua compagna e al proprio figlio e finisce per non cogliere il momento cruciale in cui si costruisce la sua famiglia. E naturalmente dopo aver pubblicato la foto non si resiste al controllare se essa è stata commentata o se ha ricevuto dei like…..è così che questa esperienza meravigliosa ed intima finisce per essere costruita con un pubblico anziché con la propria famiglia.
Cosa comporta l’aver vissuto insieme questa esperienza del parto?
L’aver vissuto insieme questa esperienza può aiutare il papà a comprendere meglio anche la stanchezza, i turbamenti e le preoccupazioni della propria compagna durante il post-partum. Ciò consentirà ai neogenitori di “passarsi la staffetta” e di sostenersi a vicenda avendo condiviso, passo dopo passo, questa difficile ma al contempo meravigliosa esperienza di vita.