Ladri di frammenti di vita o accumulatori seriali?

” Far sparire le lettere e prendersi la vita degli altri”

I casi dei “postini fantasma” sono decine in tutta Italia, ladri di parole e di frammenti di vita di chi, ignaro di tutto, aspettava una lettera. Invece, in diverse città, la posta non arrivava a casa delle famiglie e la cassetta rimaneva vuota. E’ il caso dei cittadini di Subiaco, che per mesi non hanno ricevuto la posta e non potevano immaginare che circa duecento chili di lettere e raccomandate fossero custodite  gelosamente dal portiere e che la storia andasse avanti da tre anni. Scoperto e denunciato, l’uomo ha dichiarato che quelle lettere le avrebbe buttate prima o poi. Stessa storia per i cittadini di Gargano che si sono ritrovati gas e luce staccati poiché non pagavano più le bollette che venivano tenute per sé dal postino, insieme al resto della posta. Oppure, a Reggio Emilia, dove nel bagagliaio di un dipendente sono stati ritrovati cinque sacchi di immondizia pieni zeppi di corrispondenza non recapitata.

La psicologa e psicoterapeuta, Maria Beatrice Toro sottolinea che la busta è diventata un oggetto intimo, importante e custode di una storia. Chi la trattiene per sè, non consegnandola è come se tentasse di appropriarsi della vita altrui. Con parole chiare, la psicologa afferma che si tratta di “un gesto da feticista della comunicazione degli altri, come cercare un posto nella storia di qualcuno”. Probabilmente quelle lettere, conservate gelosamente hanno riempito un vuoto, altrimenti il postino se ne sarebbe liberato.

La lettera, continua la Dottoressa Toro, ha una fisicità  che risulta importante in un mondo che non ha più tempo e spazio ed è legata a una poetica di altri tempi che la rende preziosa. Trattenendola per sé, il postino sa di negare all’altro qualcosa di importante. Nella società odierna, la posta elettronica avrà pure cancellato l’attesa, rendendo tutto immediato e indifferenziato, arriva a molti destinatari quindi è come se non arrivasse a nessuno. La lettera, invece, contiene qualcosa, bella o brutta che sia ma sempre da scoprire.

 

 

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