Il trauma del lutto


Cosa accade nella sfera emotiva individuale dopo la morte del compagno di una vita?

Perdere il coniuge è uno stress e un trauma difficilmente tollerabile perchè, sostiene la Prof.ssa Toro ospite di Lucia Ascione nella trasmissione “Nel cuore dei gioni”, la perdita del proprio compagno di vita impatta notevolmente sull’identità della persona che subisce il lutto: si assume un nuovo status, quello di “vedova”, si deve ristrutturare la quotidianità, ci si deve confrontare con emozioni forti e spesso ingestibili. In queste condizioni, in cui il soggetto affronta un momento di passaggio, spesso ci sono “luoghi della mente”  che si temono, che non si desidera esplorare da soli….ecco dunque che lo psicologo viene a configurarsi come colui che accompagna la persona in questa transizione, la fa sentire meno sola in questo grande cambiamento e la aiuta ad accettare la nuova condizione di vita, lasciando che l’identità si ricostituisca anche in base alle peculiarità e all’unicità dei singoli individui. ” Ci sono persone più forti, più autonome, che riescono a ritrovare un proprio equilibrio, una propria individualità autonomamente e spesso riescono a condividere la propria esistenza con un nuovo compagno di vita”, sostiene la Professoressa, “e persone che vivono una vita principalmente improntata sulla relazione, sulla condivisione con l’altro, pertanto percepiscono il legame con il coniuge con un intensità superiore e tendono a mantenere un contatto con “l’invisibile” che, spesso, permane anche a lungo termine e impedisce alla persona di ricreare un progetto di vita con un nuovo compagno. In quest’ultimo caso il lutto si congela e si rimane sospesi in questa condizione per cui sarebbe bene lasciare libera la persona di sperimentare la soluzione che maggiormente si confà alle sue esigenze.”

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