Per chi si interessa di neuroteologia (la scienza che studia quali stati neurologici corrispondono all’esperienza della spiritualità) riportiamo qui di seguito il link a un’intervista di Maria Beatrice Toro per UCCR on line
neuroteologia-il-trascendente-non-e-fabbricato-dal-cervello
Seguendo gli studi neuro teologici, si può affermare che, in qualche modo, “Dio è nel cervello”: ma ciò significa che Egli sia “tutto nel cervello”? Per onestà intellettuale, dobbiamo considerare erronea una sovrapposizione delle due affermazioni. A volte, tuttavia, taluni utilizzano argomenti di neurologia come un verdetto scientifico negativo sulla fede, affermando che l’esperienza del trascendente è frutto di una illusione: uno stato alterato del cervello.
La neuroscienza ci dice che l’esperienza di Dio avviene attraverso un’attivazione cerebrale peculiare: ciò non significa che il trascendente sia “fabbricato” dal cervello, né sarebbe, d’altra parte, corretto affermare che nei neuroni si è trovata la prova dell’esistenza di Dio. Dobbiamo limitarci a interpretare tali dati per quello che sono, ovvero una conferma dell’intuizione filosofica che il senso di connessione con il trascendente rappresenti una facoltà distinguibile dal pensiero logico. Oggi, allora, attraverso la neuroteologia sappiamo che fede e ragione sono qualcosa di diverso, ma non di opposto; dopotutto utilizzano ambedue il cervello per manifestarsi.