La cosa straordinaria non è avere successo ma sentirsi vivi – piano B

Quando si perde il lavoro esiste un piano B?

«In questi casi ormai molto diffusi ai nostri giorni, la strategia più utile per non sentirsi falliti, disperati, tagliati fuori è relativizzare il nostro licenziamento e dargli il peso che merita. Perchè una sconfitta è soltanto una delle esperienze della vita, una delle tante, non il metro per misurare quanto valiamo. Tutti, anche le persone più di successo, si confrontano con sbagli e errori ogni giorno».

Capita a volte che l’umiliazione sia così forte da non riuscire a reagire. In questo caso impariamo a vergognarci solo delle azioni distruttive che mettiamo in atto.

Non possiamo mortificarci per ciò di cui non siamo responsabili. Continuiamo a rimuginare: “Se avessi detto questo”, “Se non avessi fatto quest’altro”. Mettiamo a tacere il continuo borbottio interiore: non fa altro che scaricarci ancora, più di quanto già lo siamo.

Proviamo, allora, a prenderci una giornata di silenzio, appena possibile: potrebbe essere una sessione di meditazione in gruppo o semplicemente un giorno in cui non proferiamo parola con nessuno. Non parlare della situazione spiacevole in cui ci troviamo, non dover dare spiegazioni aiuta a staccarsi, a ripulire la mente.

Il silenzio ci permette di ascoltare la nostra voce interiore, e non solo quella della cruda realtà: che abbiamo perso il lavoro o fallito in un progetto». E cosa potrebbe dirci la nostra voce interiore di cosi prezioso? «Che non dobbiamo rinunciare a cercare di raggiungere ciò che vogliamo. Molte delle persone che hanno realizzato se stesse nonostante mille difficoltà, come per esempio la cantante Lady Gatta, hanno ricevuto molti rifiuti prima di diventare famose. La loro mossa vincente è stata, però, rimanere sempre in sintonia con il proprio progetto, talento, sogno. La cosa straordinaria non è avere successo, ma sentirsi vivi e illuminati dal proprio dono, anche se non si arriva alla meta. E conoscere le storie esemplari di persone che sono rimaste sempre fedeli alla loro passione è una grande fonte di ispirazione».

«Per ricaricarsi, trovare l’energia per ripartire e riprovare e dedicarsi a un piano alternativo è importante staccare la spina da quello precedente.

Per uscire dal tunnel della frustrazione, per trovare nuovi punti di riferimento bisogna sganciarsi da quelli vecchi e per riuscirci dobbiamo mollare gli ormeggi e perderci in qualcosa: un museo, le vie di una città in cui non siamo mai stati o semplicemente una nuova strada, anche se solo per andare al supermercato. E poi trovare una soluzione alternativa per tornare al punto di partenza. E fondamentale essere sempre creativi, anche nella sconfitta».

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