La prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite di Radio Vaticana, espone le riflessioni sull’atroce omicidio di Luca Varani che si è consumato nei giorni scorsi nel quartiere Collatino di Roma.
Ciò che colpisce – sostiene la prof.ssa Toro- è naturalmente l’evento in sè ma nel momento in cui la lacerazione interiore viene superata dalla necessità umana di darci una spiegazione, ciò che lascia attoniti è il processo di disumanizzazione della vittima, che è diventata un oggetto nelle mani dei due carnefici che con lui hanno agito un vero e proprio gioco della morte, traendone stordimento, sballo e e piacere.
Bisogna quindi cercare di dare una spiegazione dal punto di vista psicologico a quello che è successo che non può essere accaduto all’improvviso- sostiene la prof.ssa Toro- ma rappresenta piuttosto il tragico esito di una serie di passaggi in cui un funzionamento mentale normale decade silenziosamente nell’ombra di una follia emotiva. I due carnefici, nonostante fossero sotto l’effetto di sostanze stupefacenti hanno mantenuto una certa capacità di organizzare quello che stavano facendo ma dal punto di vista emotivo c’era una vera e propria devastazione interiore.
In merito alla partecipazione in televisione del padre di uno dei due carnefici, il quale ha esaltato l’intelligenza al di sopra della media del proprio figlio, la prof.ssa Toro sottolinea come lo spettacolo sia poco costruttivo perchè non fa altro che incentivare quel processo di disumanizzazione che ha vissuto e vive ancora la vittima, ma anche gli stessi carnefici, la cui vita diventa l’oggetto di una curiosità malsana e voyeuristica.
Ciò che può aiutare in questa situazione, che ha generato ancora più paure ed ansie tra i genitori – conclude la prof.ssa Toro- è sicuramente il dialogo e l’esempio personale, cercando di non stigmatizzare le esperienze ma accostandosi ai figli senza giudicarli.