Durante la trasmissione “Siamo noi”, la prof.ssa Toro esplicita i
meccanismi psicologici alla base del perdono.
“La sofferenza che rabbia e risentimento provocano negli individui è uno dei primi elementi da dissipare per giungere a un autentico perdono. Anche cercare di evitare il rigido meccanismo del giudizio è importante per perdonare”. Talvolta, infatti, è facile concedere un perdono condizionato: “Ti perdono a patto che mi porgi le tue scuse…” Oppure, “Ti perdono se mi prometti di cambiare”, “Ti perdono se mi prometti di non farlo mai più”, ma questa modalità di perdonare, in realtà, non è libera fino in fondo poiché il perdono, anche dal punto di vista psicologico, è un dono del tutto gratuito, che viene dato e concesso per ristabilire una relazione.
Il perdono, quello vero, è incondizionato, ovvero non chiede nulla, non porta vantaggi visibili, non è soggetto a nessun condizionamento. E’ un atto intimo e libero.
“”Il perdono non è egocentrico!”
Si può perdonare senza dimenticare? “Assolutamente si, il vero perdono racchiude in sè il ricordo del danno subito e consente all’individuo di premunirsi rispetto a danni ulteriori!” Perdonare non significa diventare più vulnerabili, nè autorizzare gli altri a maltrattarci o mancarci di rispetto, perchè è indispensabile difendersi da chi ci ha provocato un danno. In adolescenza, spesso la rabbia che viene da perdoni mai concessi si trasforma in autodistruttività. in questo caso, il primo perdono da concedere è il perdono verso se stessi.