La solitudine

Perché la solitudine fa paura?

Viviamo in un mondo che appare denso di amicizie sia reali che digitali: basta osservare i profili facebook, twitter, instangram per rendersi conto dei numerosi contatti che le persone intrattengono. Eppure la solitudine fa paura!
“Si la solitudine fa paura!” afferma la psicologa e psicoterapeuta Maria Beatrice Toro che sostiene “ciò che spaventa le persone non è la paura di essere soli poiché autonomi, ma è la solitudine come condizione di abbandono, l’idea di essere impotenti, di non riuscire a entrare in contatto con l’altro, perchè lontano o diverso da noi”.

Le amicizie, i rapporti interpersonali, sono una forma di potere declinabile in termini di “Io posso entrare in contatto con l’altro!”, le relazioni sono fondamentali per l’individuo e, sottolinea la dottoressa, è estremamente importante trasmettere ai propri figli il valore delle relazioni.

In quanto genitori, infatti, siamo chiamati non solo a educare i nostri bambini ma anche a essere in grado di creare per loro uno spazio in cui abbiano la possibilità di relazionarsi, di entrare in contatto con l’altro, di avere dei legami, rispettarli e coltivarli. È necessario iniziare alla relazionalità sin da piccoli poichè il rapporto è sicuramente una risorsa ma è anche uno scoglio; se da una parte attira, dall’altra intimorisce in quanto presuppone una presentazione di se stesso all’altro, una valutazione, del proprio essere, da parte dell’altro, la possibilità di essere accettati, di essere scelti ma anche l’eventualità di essere esclusi e la frustrazione che ne consegue……

Nei rapporti interpersonali spesso c’è una polarità tra chi vive l affettività come propria necessità di contatto con l’altro, come bisogno di calore e chi invece la vive come risonanza con il proprio mondo interno. Quest’ultimo può apparire più egoista, più centrato su di sè ma, in realtà, sono entrambi caratteri in grado di accudire gli altri: i più autonomi spesso anche con grande generosità perché “sono liberi” e quindi in grado di offrire un “amore libero”, sono due mondi differenti ma complementari di essere, di esprimersi e relazionarsi.

Un pensiero su “La solitudine

  1. Simonetta Putti dice:

    la polarità tra chi vive l affettività come propria necessità di contatto con l’altro, e chi invece la vive come risonanza con il proprio mondo interno può rinviarci alla differenza tra che instaura relazioni simbiotiche e chi è capace di rapporto, ovvero di una relazione che contempla anche la distanza? Complimenti e grazie.!

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