La definizione nativi digitali si riferisce alla generazione nata tra il 1990 e il 2000. In Italia, dati DOXA presentati IL 18-19 novembre all’Università di Milano “Bicocca” dicono che il 18% dei bambini tra 9 e 13 annipossiede un telefonino; il 54% utilizza un PC per andare su Facebook. E’ stato calcolato che in 5 anni un idealtipo di questa generazione impegna: 10.000 ore di videogiochi; 200.000 e mail; 10.000 ore al cellulare; 20.000 ore alla tv. I processi mentali dei nativi digitali sono fortemente condizionati da: multitasking; ipertestualità; interattività; precocità della nascita sociale (con chat, blog e social network).
I genitori sono in grado di entrare in relazione con i figli per guidare e orientare i loro accessi alla rete? I sistemi scolastici hanno registrato questi cambiamenti e si sono attrezzati per adeguare le metodologie dell’insegnamento ai nuovi processi mentali dei nativi digitali? La natura virtuale dei contatti e delle relazioni tra individui collegati in rete può determinare aspetti patologici, soprattutto negli utilizzatori adolescenti, che si guardano e sanno di essere guardati in uno specchio collettivo, sul quale tendono a mostrarsi in modi idealizzati e narcisisticamente gratificanti?
SE NE PARLA A FABRIANO, NEL TEATRO COMUNALE, IL 3 DICEMBRE. La dott.ssa Toro interviene sulle patologie legate a internet. INFO SUL SITO http://www.liceostelluti.it