Intervista per il Corriere della Sera: uomini e donne

MILANO – Se la «University of Wales Institute» di Cardiff ha ritenuto opportuno impiegare cinque ricercatori, centoventi volontari e due mesi di lavoro per appurare che le donne sono attratte dall’uomo con la macchina di lusso, un motivo ci sarà.  Michael Dunn e Robert Searle, i capi-progetto, si sono piazzati nel centro di Cardiff e hanno fermato a bruciapelo signore tra i venti e i quarant’anni, chiedendo loro se trovavano più attraente il tipo sulla Bentley Continental o quello sulla Fiesta. Com’è finita? È finita che la maggioranza delle donne ha «inspiegabilmente» indicato il tizio sulla macchina da 75mila sterline, snobbando la Ford. Se sono gli uomini a valutare, non importa che lei sia a bordo di una Limousine o di una city-car: lui guarda altro (possibilmente dalla mandibola in giù). Perciò, la vera scoperta scientifica è: manco il macchinone ci salverà da un destino botulinico. A «loro» (gli uomini) invece va diversamente. Pancia e pelata continueranno a sparire miracolosamente se spuntano da una Ferrari.

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LA PSICOLOGA – «Perché stupirsi – commenta la psicologa Maria Beatrice Toro –? L’auto è per l’uomo ciò che l’abito è per la donna: il più efficace mezzo di comunicazione non verbale». E che comunicazione. «Un’auto di tipo familiare – continua la specialista romana – dice: “Non mi guardare, sono impegnato”. Una fuoriserie invece comunica ben altro: “Ho disponibilità economiche, sono in cerca di compagnia”. Stando a una ricerca finanziata da un gruppo assicurativo di Zurigo, a tal proposito l’auto più “loquace” sarebbe la Ferrari Enzo, seguita dalla Porsche Carrera e dalla Ferrari F-599. A parlantina però non se la cava male nemmeno la Aston Martin Vanquish, visto che è la macchina di James Bond in «La morte può attendere». Diceva Mick Jagger che «se alle canzoni di Springsteen togli le auto resta poco». Rispetto per il Boss, ma forse è vero che il Maschio parla (anche) a quattro ruote.

Roberta Scorranese
26 marzo 2010

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