Nella società post moderna molti individui conducono una vita che si muove tra due mondi: il reale e il virtuale. Ciò comporta, nella maggior parte dei casi, la presenza di due identità, quella che si manifesta online e quella che si palesa offline, queste due identità non sempre coincidono. L’identità reale si costruisce attraverso il nostro modo di raccontarci, i ruoli che ricopriamo nei vari ambiti della nostra vita, il lavoro e le relazioni face to face che abbiamo. Una parte del nostro sè, però, si è spostata online pertanto, come esistiamo nel mondo reale, esistiamo anche nel mondo virtuale in cui ci esprimiamo, per esempio, attraverso i profili dei vari social. Proprio sui social postiamo informazioni che ci riguardano, condividiamo foto, esprimiamo stati d’animo, emozioni, pensieri, nella convinzione di esprimerci all’interno di un luogo sicuro, protetto, emotivamente caldo, senza renderci conto che si è, in realtà, in un luogo pubblico in cui tutti hanno libero accesso a quello che decidiamo di rendere noto. In questi scenari si stagliano sempre più frequentemente truffe e inganni finalizzati a estorcere denaro oppure, ancor peggio, dati sensibili o foto di minori.