“Fai schifo, falla finita!” E’ questa una delle tante frasi che, riecheggiando nell’orecchio della ragazzina di 14 anni di Cittadella di Padova, l’hanno portata ad un gesto estremo: un salto nel vuoto di 30 metri con cui si è tolta la vita. Un caso di cyberbullismo che ha impattato sulla sfera emotiva di molti e, soprattutto, dei genitori di figli adolescenti.
La prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite del giornalista Donatello Vaccarelli, spiega che:” Internet e i vari Social Network in cui navigano i ragazzi creano un effetto disinibitorio fortissimo per cui si creano insulti, discussioni, frasi terrificanti che di persona non diresti mai o avresti difficoltà a dire poichè empatizzi con l’altro e ciò ti porta a non farcela ad offendere e insultare: invece dietro lo schermo si scatena una violenza istintiva, priva di ogni riflessione o preoccupazione rispetto alle conseguenze delle nostre frasi perciò si strutturano due ruoli. Il primo è quello dell’aggressore, che ha la mano facile, e l’altro è quello dell’aggredito, che è la vittima investita totalmente.
Come possono le famiglie tutelare i propri figli?Talvolta appaiono inermi e spaesati, I GENITORI NON è CHE NON PROVVEDONO, ma appartengono di fatto a una generazione differente, cresciuta con logiche e linguaggi diversi, distanti…quanti conoscono ASK, il social dove gli insulti sono stati lanciati?
E poi, per quanto riguarda la violenza agita dagli uomini sulle donne, la televisione insiste a raccontare lo strazio dei corpi massacrati, ma del massacro dell’anima chi parla?