Continuano i suicidi per la crisi, segno di disagio sociale e disperazione personale. Il dilagare del sentimento di dolore e depressione di fronte alla perdita del lavoro o a ingenti problemi economici mostra la solitudine in cui precipita la persona in difficoltà, priva di sostegno. Non ci sono, oggi, delle norme che permettano di aiutare le singole persone nè reti di sostegno sociale.
Nel mondo post moderno, dove la cifra dell’adattamento di una persona è la realizzazione economica, chi non riesce a fronteggiare la crisi precipita in una prostrazione profonda, dovuta a un senso di inadeguatezza e fallimento personale. In assenza di valori forti, infatti, il successo individuale è diventato, impropriamente, condizione di dignità per la persona.
Dal punto di vista psicologico, se di fronte alla difficoltà ci si vergogna e non si chiede aiuto si può entrare nella spirale dell’esasperazione e giungere a gesti estremi: cerchiamo allora di cogliere i segni del dolore prima che diventino tragedia.