STRUMENTI DI DIFESA DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA DI GENERE

CPO_18_APRILE_2012

Durante la terza lezione del corso “STRUMENTI DI DIFESA DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA DI GENERE”, la dott.ssa Toro interviene con una relazione sulla violenza assistita. Con questa espressione si indica una forma di maltrattamento psicologico che insorge in ogni situazione in cui un bambino si trova esposto ad atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica compiuti su figure affettive di riferimento. Il bambino può esperirla direttamente, quando essa avviene nel suo campo percettivo; indirettamente, quando il minore è a conoscenza della violenza; e/o percependone gli effetti. Si suole intendere anche l’assistere a violenze di minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia e ad abbandoni e maltrattamenti ai danni di animali domestici. Molto spesso le vite dei bambini sono gravemente sconvolte dalla violenza domestica e caratterizzate da innumerevoli perdite; per sfuggire alla violenza i bambini si trovano spesso a lasciare la propria casa, gli amici, la scuola, tutto ciò che c’è di sicuro e rassicurante. Il danno più grave della violenza domestica riguarda le relazioni di attaccamento. L’entità del danno riportato dai bambini che hanno assistito a violenze fra i genitori è strettamente connesso alla paura di perdere le figure di attaccamento oppure all’impossibilità di costruire relazioni di attaccamento sicure con le figure genitoriali.

Tra i problemi ricorrenti nei minori vittime di violenza assistita vi sono: Depressione – Inquietudine – Aggressività – Crudeltà verso gli animali – Tendenza all’atto – Immaturità – Ipermaturità – Ansia – Minori competenze sociali e prosociali –  Difficoltà nel comportamento alimentare – Alterazioni del ritmo sonno/veglia –  Incubi – Enuresi notturna – Comportamenti regressivi – Comportamenti autolesivi – Uso di alcool e sostanze – Minori livelli di interazioni affettive con altri bambini – Deficit dell’attenzione – Scarse abilità motorie – Scarse abilità verbali e visivo-spaziali, dovute alla depressione materna e alla qualità scadente dell’ambiente familiare

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