8 marzo, giorno di consapevolezza e memoria

8 marzo

Un altro caso di violenza sulle donne. La Prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite ai microfoni di Radio Incontro, ci propone una riflessione sul recente caso di cronaca di Cisterna di Latina. La donna ferita dal marito Luigi Capasso, che ha ucciso le loro figlie di 7 e 13 anni e poi si è suicidato, si è risvegliata dalla sedazione a cui è stata sottoposta negli ultimi 10 giorni, in seguito alla ferita di tre colpi di pistola.

8 Marzo: possiamo parlare ancora di festa delle donne?

Questo è certamente un 8 Marzo triste perché questa madre verrà a conoscenza di una tragedia. La tragedia di aver perso le sue figlie uccise  da un uomo incapace di gestire l’odio e di accettare la separazione. Come spesso accade i segnali c’erano già: quest’uomo violento da mesi perseguitava la moglie che aveva deciso di lasciarlo dopo un passato di violenze. Il suo odio si è trasformato in violenza, sopraffazione e infine morte.

Cosa fare ora?

Adesso ci si chiede quale sia il modo migliore per raccontare a questa donna tutto quello che è successo, ma forse le torneranno in mente le ultime immagini che ha dovuto vedere, e forse nel suo cuore già sa quello che è accaduto. La cosa migliore, secondo le parole della Prof.ssa Toro, è quella di non mentirle: sarebbe un altro atto di violenza, l’ennesimo. La perdita di un figlio per un genitore è certamente la perdita più dolorosa alla quale può andare incontro e questa madre ora ha davanti “una vita in cui navigherà a vista cercando di sopravvivere, minuto dopo minuto, e cercando di fare il prossimo respiro. La cosa della quale ha sicuramente più bisogno è l’amore che le è mancato fino ad ora”.

Stime che fanno paura

Sappiamo che l’81% dei femminicidi avviene tra le mura domestiche e per questo al primo segnale di violenza bisogna raccontarlo alla famiglia o agli amici e denunciare, poiché al primo segnale di violenza non esiste più l’amore e non esistono scuse. La responsabilità di denunciare gli atti di violenza di genere non è solo nelle mani delle donne ma di tutta la società. In questa giornata dedicata a tutte le donne dobbiamo ricordare che la violenza sulle donne non è un fatto privato ma un fatto sociale.

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