Obesità infantile: quali effetti sull’autostima e le relazioni?

 

Su TV2000, nella trasmissione Nel Cuore dei Giorni Fabio Bolzetta affronta il tema dell’alimentazione e dell’obesità non solo per quanto riguarda gli adulti, ma anche nei bambini e negli adolescenti. In studio assieme alla nutrizionista Gigliola Braga c’è anche Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta.

In Italia i risultati di un’indagine promossa dal Ministero della Salute indicano che all’età di 9 anni in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in soprappeso ed il 13,6% è obeso. Anche questa indagine conferma la più elevata prevalenza di obesità nelle regioni del sud (16% a Napoli) rispetto al nord (6.9% a Lodi).

Lo stato di obesità incide negativamente sull’immagine di sè e sull’autostima del bambino, che non si sente all’altezza dei suoi coetanei nè di come vorrebbe essere. Tra i bambini, sempre più precocemente, circolano commenti sul peso e la forma corporea. Un confronto molto competitivo su questi temi si radica già al tempo della scuola elementare ed emergono categorie quali “vincente”, “perdente”, “successo”, “fallimento”, laddove alla grassezza è attribuito un pesante disvalore. Dal punto di vista psicologico il bambino obeso incamera emzioni negative quali vergogna e tristezza: semi negativi che possono dare i loro frutti nelle età successive, specialmente durante l’adolescenza.

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